sabato 13 novembre 2010

Urbanizzazione, il fermano-maceratese non ce la fa più. A Porto Sant'Elpidio incontro di Legambiente


PORTO SANT'ELPIDIO (Fm) - I Circoli di Legambiente di Porto Sant’Elpidio, di Fermo e della Valdaso organizzano, il 13 novembre a Porto Sant’Elpidio, l’incontro “Le trasformazioni urbane. La Fim: trasformazione di un luogo”. All’evento parteciperanno anche il sindaco Mario Andrenacci e il presidente della Provincia di Fermo, Fabrizio Cesetti.

Il rapporto difficile tra gestione del territorio e ambiente e le questioni culturali ed economiche che occorre porsi per fare delle scelte che guardino anche al futuro, sono al centro dell’incontro pubblico “Le trasformazioni urbane. La Fim: trasformazione di un luogo”, che si terrà il prossimo 13 novembre alle 16.30 a Porto Sant’Elpidio, nella Sala conferenze di Villa Baruchello.

L’evento è organizzato dai Circoli di Legambiente di Porto Sant’Elpidio, di Fermo e della Valdaso, con il sostegno del Centro servizi per il volontariato – Marche e ha il patrocinio del comune di Porto Sant’Elpidio, della Provincia di Fermo e dell’Ordine degli architetti di Fermo. Previste le partecipazioni di Mario Andrenacci, sindaco della città, Fabrizio Cesetti, presidente della Provincia, e di alcuni esperti, tra cui Luisa Bonesio, docente di Estetica all’Università di Pavia e Fausto Pugnaloni, direttore del Dipartimento di Architettura dell’Università Politecnica delle Marche.

Presentando l’incontro Adriano Santato, della Segreteria di Legambiente Marche, sottolinea che “il problema della gestione del territorio è diventato così urgente che ormai interessa tutti i cittadini e non è più considerato un tema marginale di cui si occupano solo gli ambientalisti”. Santato riferisce che secondo i dati della Regione Marche “il consumo di suolo, nell’area del fermano-civitanovese ha avuto dei ritmi di crescita vertiginosi e negli ultimi 50 anni la superficie urbanizzata è aumentata cinque volte: bisogna fermare questo processo, perché il territorio non ce la fa più. In un’ottica di riconversione economica, che la globalizzazione e la crisi impongono, l’ambiente e il paesaggio vanno considerati ‘beni’ che vanno salvaguardati”.

Per maggiori informazioni: 340 0529425

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