venerdì 19 novembre 2010

Pesaro, “Dieci pezzi facili”: è di scena “Il cortegiano” di Baldassarre Castiglione


Domenica 21 novembre, alle 17, all’Auditorium della Fondazione Cassa di Risparmio, si parlerà di un esemplare custodito all’Oliveriana. Relatori Guido Arbizzoni e Amedeo Quondam


PESARO - Domenica 21 novembre, alle ore 17, nell’Auditorium della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro (Piazza Antaldi 2), Guido Arbizzoni e Amedeo Quondam presenteranno Il cortegiano di Baldassarre Castiglione, terzo “pezzo” dei dieci previsti quest’anno nel ciclo “Dieci pezzi facili: cose rare, preziose o insolite dalla Biblioteca e dai Musei Oliveriani di Pesaro”. La prima edizione di questo grande manuale filosofico e pratico di comportamento nell'età dei principati, venne stampata a Venezia, presso Aldo Manuzio, nel 1528, mentre l’autore si trovava in Spagna, come nunzio apostolico alla corte dell’imperatore Carlo V. L’esemplare custodito all’Oliveriana è la ristampa uscita dalla stessa tipografia nel 1533 e conserva l’eleganza ed il nitore tipografico della princeps, ma in più agile formato. Seguiranno ristampe innumerevoli e traduzioni nelle principali lingue europee ed in latino, tanto che diventerà uno dei libri più diffusi, letti e consultati, sul quale si modelleranno e in cui si riconosceranno le società di ancien régime. Tra l’altro, la Biblioteca Oliveriana conserva anche un fascicolo di lettere autografe del Castiglione indirizzate a Francesco Maria Della Rovere, che evidenziano (al di là dell’intrinseco interesse) un modo ‘disinvolto’ di gestione del patrimonio bibliotecario.
L’incontro di domenica, aperto a tutti, avviene anche nella prospettiva di una nuova edizione critica curata dai due relatori. La rassegna “Dieci pezzi facili”, il cui programma è ideato e curato da Marcello Di Bella (direttore della Biblioteca e dei Musei Oliveriani), vede il patrocinio e la collaborazione del Comune di Pesaro e della Provincia di Pesaro e Urbino, con la partecipazione e il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Pesaro. Info: Biblioteca Oliveriana tel. 0721 33344; mail: biblio.oliveriana@provincia.ps.it
Guido Arbizzoni è professore ordinario di “Filologia della letteratura italiana” nella Facoltà di lettere e filosofia dell’Università di Urbino. I suoi interessi si sono prevalentemente rivolti alla tradizione letteraria tra Cinque e Seicento (da Castiglione a Tasso, a Marino, alla poesia eroica ed eroicomica), in particolare ai generi in cui si è realizzata una sinergia significante tra testo e immagine («Un nodo di parole e di cose». Storia e fortuna delle imprese, Roma, Salerno editrice, 2002). Una parte della sua ricerca è dedicata alla tradizione culturale del Ducato di Urbino: ha pubblicato l’edizione critica, con traduzione e commento, di un inedito dialogo umanistico che vede protagonisti Battista e Costanzo Sforza (M. Filetico, Iocundissimae disputationes, Modena, Panini, 1992, “Quaderni della Fondazione Scavolini”, 6); è condirettore di “Studia Oliveriana”; fa parte del comitato di redazione di “Historica Pisaurensia” ed ha contribuito con alcuni saggi ai volumi dedicati a Pesaro nell’età dei Della Rovere e Pesaro dalla devoluzione all’illuminismo (Fondazione Cassa di Risparmio e Comune di Pesaro, 2001 e 2008; un suo contributo è apparso nel catalogo della recente mostra Raffaello e Urbino (Milano, Electa, 2009).
Amedeo Quondam è professore ordinario di “Letteratura italiana” nell’Università di Roma “La Sapienza”. Le sue ricerche si sono rivolte all'edizione critica e commentata di testi letterari dal Cinquecento al Settecento (Castiglione, Trissino, Guazzo, Contile, Sergardi, Gravina), all’organizzazione della tipografica cinquecentesca e alla produzione e circolazione libraria, a questioni inerenti le istituzioni e i modelli del Rinascimento e della lunga durata del Classicismo come tipologia culturale dell’Antico regime. Limitatamente all’età rinascimentale, vanno ricordati gli studi sul Petrarchismo (Petrarchismo mediato. Per una critica della forma antologia, 1974; Il naso di Laura. Lingua e poesia lirica nella tradizione del Classicismo, 1991; sulla scrittura epistolare (Le carte messaggere. Retorica e modelli di comunicazione epistolare per un indice dei libri di lettere del Cinquecento, 1981); sulle istituzioni culturali (Rinascimento e Classicismo. Materiali per l’analisi del sistema culturale di Antico regime, 1999). Del Cortegiano ha allestito un’edizione pensata per una moderna fruizione del testo (Oscar Mondadori) offrendo una straordinaria ricostruzione analitica della sua genesi e della formazione (Questo povero cortegiano. Castiglione, il libro, la storia (2000). Sulla complessa irradiazione del modello culturale elaborato dal Castiglione vertono anche alcuni libri più recenti: La conversazione. Un modello italiano (2007); Forma del vivere. L’etica del gentiluomo e i moralisti italiani (2010). E’ anche presidente dell'Adi (Associazione degli Italianisti italiani) e del Centro di studi “Europa delle Corti”, nonché direttore del Cibit (Biblioteca Italiana Telematica).

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