lunedì 31 gennaio 2011

Quinto appuntamento con la rassegna OFF/side – teatro del presente


OFF /Side – Teatro del Presente
II^ edizione

Quinto appuntamento venerdì 4 e sabato 5 febbraio con la rassegna OFF/side – teatro del presente, progetto curato dalla Compagnia Vicolo Corto di Ancona in collaborazione con il Teatro Stabile delle Marche – Fondazione Le Città del Teatro e AMAT – Associazione Marchigiana Attività Teatrali, con il sostegno dell’Assessorato alla Cultura del Comune e della Provincia di Ancona.

Off/Side – Teatro del Presente è una rassegna di teatro che nasce da una domanda: che cos’è il teatro off? Le risposte possono essere innumerevoli: è il teatro dei circuiti alternativi, è il teatro emergente, è il teatro che non si fa a teatro? Questo termine difficilmente rientra in una definizione precisa e viene recepito in maniera diversa dal pubblico. Ognuno ha la propria idea sul “teatro off”.
Con questa seconda edizione emerge ancora con più forza la volontà di creare una stagione di teatro contemporaneo ampia e articolata, che porti con se l'entusiasmo e l'esperienza maturata in questi cinque anni dalla compagnia Vicolo Corto nella gestione dell’Hangar CultLab.
L'idea di creare uno spazio aperto alle giovani generazioni del teatro, ma non solo, agli artisti che si mettono in discussione per portare un rinnovamento, che pongono delle domande, che mettono a disposizione la loro arte per creare spunti di riflessione, è da sempre il principale impegno e punto di forza.

"E se la poesia si facesse piccola / lieve / tanto da stare in una mano / per essere offerta allo sguardo?": è questa l'esigenza da cui nasce E se fosse lieve il nuovo spettacolo di Vasco Mirandola, che sarà presentato venerdì 4 febbraio (replica sabato 5 febbraio) al Teatro Studio della Mole Vanvitelliana di Ancona.
Un intreccio di gesti, parole, suoni, segni, presenze, cui l'attore veneto darà vita grazie al sodalizio con Enrica Salvatori, già danzatrice nel Tanztheater-Wuppertal di Pina Bausch.

Szymborska, Gualtieri, Burroughs, Mikhail, Prevèrt, Dickinson, Stanesku, Carver, Neruda, Lamarque, Queneau. E' attraverso i versi di questi poeti che Mirandola, attore di cinema e di teatro, nel suo eterno migrare tra linguaggi differenti, torna ad esplorare la poesia unita alla danza, dopo la fortunata collaborazione con i coreografi Simone Sandroni e Giorgio Rossi, della compagnia Sosta Palmizi, negli spettacoli Piume e Gli Scordati.

"I poeti sono i nostri angeli custodi - scrive Mirandola - rinominano per noi il mondo, usano parole che ci stimolano ad aprire gli occhi sulla realtà, a prendere coscienza della profondità della condizione umana". E se fosse lieve ricorre dunque a linguaggi espressivi differenti, il teatro, la danza, ma anche l'arte - con l'imponente quadro e le sculture di Carlo Schiavon - per raccontare una poesia "a misura d'uomo", che si attacca alle cose e diventa aria, sangue, terra.




Il successivo appuntamento (11 e 12 febbraio) si aprirà con il debutto del nuovo spettacolo “Minchia di re” di e con Isabella Carloni, tratto dall’omonimo romanzo di Giacomo Pilati.


Gli spettacoli si svolgeranno al Teatro Studio alla Mole Vanvitelliana e avranno inizio alle ore 21.30. Costo del biglietto 10,00 €.

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