martedì 25 gennaio 2011

Porto San Giorgio, mercoledì 26 Claudio Santamaria in scena per uno straordinario Koltès


Il monologo si intitola La notte poco prima della foresta e, con la regia di Juan Diego Puerta Lopez, sarà Claudio Santamaria a portarlo in scena mercoledì 26 gennaio al Teatro Comunale, nuovo appuntamento della stagione realizzata da Comune e Amat con il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e della Regione Marche.

Un testo di una potenza preziosa e rarissima: una sola frase, senza punti, lunga quaranta pagine, un irrefrenabile grido d’amore, di ricerca di un compagno, di un’alterità che dia senso, nella periferia grigio-tremenda di una metropoli che diventa confine del mondo. Questo è il monologo La notte poco prima della foresta, testo del 1977 che Bernard-Marie Koltés, drammaturgo francese scomparso nell ’89 e oggi riconosciuto come una delle voci più toccanti e originali della drammaturgia europea contemporanea, trovava essere la sua prima vera opera, nonostante la sua produzione allora ne contase altri sette composti a partire dalla fine degli anni Sessanta.
È una storia d’amore e maledizione quella che Koltès narra. C’è un’eco classica nel suo scrivere, il quale però piega i ritmi, le atmosfere e i sapori linguistici della classicità a un’allucinazione deformata dall’afasia di un mondo non più in grado di parlare. Un po’ come quando Picasso traduce in termini cubisti i quadri di Velàzquez, similmente Koltès sembra essere una specie di Racine metropolitano. La forma tragica ellenica, che il genio di Racine tradusse nella letteratura francese moderna, qui ritorna trasfigurata. Come nel celebre romanzo di Louis-Ferdinand Céline, scritto quarantacinque anni prima, quello narrato da Koltés è un “viaggio al termine della notte”, laddove la notte è luogo di confine fisico e metafisico: è ciò che separa la città dalle “foreste”, l’ignoto senza nome del deserto extraurbano, ma è anche il luogo dell’anima in cui esplode la rabbia orrenda e dolcissima della nostalgia. Mentre la pioggia cade sugli asfalti della città; e mentre la birra, in una sorta di raffinatissimo chiasmo con la pioggia, cade contemporaneamente e massicciamente nel corpo, nell’anima precipita il volto sconosciuto di “un angelo” che, dice l’autore, possa apparire “in mezzo a tutto questo bordello”. Ed è infatti così, con una invocazione-preghiera eretica ed erotica che rimanda in un certo senso al teatro del nostro Testori, che si conclude il viaggio al termine della notte del protagonista di Koltès: “[…] io cercavo qualcuno che fosse come un angelo in questo bordello, e ora tu sei qui, ti amo e non saprò mai come dirlo, e il resto, la birra, la birra, la birra, che casino, che bordello, compagno, e sempre la pioggia, la pioggia, la pioggia”. Jaques Lacan ha detto che nell’amore si dona ciò che non si ha a qualcuno che non lo vuole. In questa natura essenzialmente paradossale dell’amore umano, si innesta questo bellissimo testo che viene a toccare il cuore della tematica dell’amore come follia a cui si ipira la stagione di quest’anno del Teatro di Porto San Giorgio.

Informazioni e prevendite: Comune di Porto San Giorgio, Ufficio Cultura tel 0734/680256, Eventi Culturali tel. 0734/902107 e Amat corso Mazzini 99 Ancona tel. 071/2072439. Biglietti in vendita a euro 15 (riduzione a euro 10 per giovani under 25) in tutte le biglietterie del circuito Amat/VivaTicket e al botteghino del Teatro Comunale a partire dalle or 17,30 del giorno di rappresentazione.Su web www.vivaticket.it Inizio spettacolo ore 21,15.---

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