martedì 25 gennaio 2011

"Il sogno di Ipazia" inaugura il 29 gennaio la stagione di Monte San Vito


Sabato 29 gennaio si apre il sipario sulla stagione del Teatro La Fortuna di Monte San Vito realizzata dalla Fondazione Pergolesi Spontini, dal Comune di Monte San Vito e dall'AMAT con il contributo della Banca Popolare. Il primo appuntamento è con Il sogno di Ipazia di Massimo Vincenzi con Francesca Bianco, appuntamento proposto nell'ambito di Scompagina/4 libri in scena con dedica a Valeria Moriconi, rassegna tematica - a cura del Centro Valeria Moriconi - giunta alla quarta edizione che si snoda trasversalmente tra tutti i teatri della Fondazione Pergolesi Spontini.

Lo spettacolo - che ha ottenuto un incredibile successo nella scorsa stagione così da diventare un piccolo caso nel panorama nazionale - è incentrato su una straordinaria figura femminile di matematico, astronomo, filosofo e pensatore religioso, tornata alla ribalta grazie anche al film Agorà.
Se ragione e fede costituiscono i due binari paralleli lungo i quali si è mossa la storia dell'Occidente negli ultimi duemila anni, l'episodio più emblematico della contrapposizione fra queste due ideologie accadde nel marzo del 415, con l'assassinio di Ipazia (Alessandria d'Egitto circa 370 - 415 d.c.) detta "la musa" o "la filosofa". Il contesto storico in cui l'avvenimento ebbe luogo è il periodo in cui il cristianesimo effettuò una mutazione genetica, cessando di essere perseguitato con l'editto di Costantino nel 313, diventando religione di stato con l'editto di Teodosio nel 380, e iniziando a sua volta a perseguitare nel 392, quando furono distrutti i templi greci e bruciati i libri "pagani". Gli avvenimenti ad Alessandria precipitarono a partire dal 412, quando divenne patriarca il fondamentalista Cirillo (proclamato Santo e Dottore della Chiesa nel 1882). In soli tre anni, servendosi di un braccio armato costituito da monaci combattenti, sparse il terrore nella città. Ma la sua vera vittima sacrificale fu Ipazia, il personaggio culturale più noto della città. In un mondo che ancora oggi è quasi esclusivamente maschile, Ipazia viene ricordata come la prima matematica della storia: l'analogo di Saffo per la poesia, o Aspasia per la filosofia. Ma anche l'inventrice dell'astrolabio, del planisfero e dell'idroscopio, oltre che la principale esponente alessandrina della scuola neoplatonica. Le sue opere sono andate perdute. Le uniche notizie su di lei ci vengono dalle lettere di Sinesio di Cirene: l'allievo prediletto. Il razionalismo di Ipazia, che non si sposò mai a un uomo perché diceva di essere già «sposata alla verità», costituiva un controaltare troppo evidente al fanatismo di Cirillo. Uno dei due doveva soccombere e non poteva che essere Ipazia che però, dopo secoli di colpevole silenzio, sta tornando prepotentemente alla ribalta.

La regia dello spettacolo - prodotto da Diritto e Rovescio - è di Carlo Emilio Lerici, la voce fuori campo di Stefano Molinari e le musiche di Francesco Verdinelli.

Per informazioni e biglietti: Per informazioni: biglietteria Teatro G.B. Pergolesi tel. 0731 206888.
Inizio spettacolo ore 21.

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