mercoledì 29 settembre 2010

Museo del Furlo, intitolazione alla memoria dell’ispettore generale del Corpo Forestale dello Stato Lorenzo Mannozzi - Torini


Venerdì 1 ottobre, alle ore 10.30, alla presenza del capo del Corpo Forestale dello Stato Cesare Patrone. Prevista la scopertura di un’opera d’arte e la consegna di una targa ricordo

FURLO DI ACQUALAGNA – Si svolgerà venerdì 1 ottobre, alle ore 10.30, al Furlo di Acqualagna, nella sede della riserva naturale statale Gola del Furlo (via Flaminia), la cerimonia di intitolazione del “Museo del territorio” alla memoria dell’ispettore generale del Corpo Forestale dello Stato Lorenzo Mannozzi - Torini (1908 – 1995), precursore della tartuficoltura moderna. Per l’occasione, alla presenza del capo del Corpo forestale dello Stato Cesare Patrone, avverrà la scopertura di un’opera dell’artista Luigi Campanelli, con la consegna di una targa ricordo ad un parente di Mannozzi - Torini. La cerimonia proseguirà nella sala convegni del ristorante “La Ginestra”, con i saluti del sindaco di Acqualagna Andrea Pierotti, del prefetto di Pesaro e Urbino Alessio Giuffrida, del presidente della Provincia Matteo Ricci, del comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato Antonio Giusti e del capo del Corpo forestale dello Stato Cesare Patrone. Seguiranno gli interventi del responsabile tecnico della Riserva naturale statale Gola del Furlo Leonardo Gubellini (sugli aspetti ambientali e naturalistici della Riserva), del consigliere provinciale Bruno Capanna (su “Il tartufo nella riserva del Furlo”), del vice questore
aggiunto del Corpo forestale dello Stato Maurizio Cattoi (che approfondirà la figura di Lorenzo Mannozzi - Torini) e del responsabile del Centro Tartuficoltura della Regione Marche – Assam Gianluigi Gregari (su “Lorenzo Mannozzi – Torini, l’ideatore della moderna tartuficoltura”).
Lorenzo Mannozzi - Torini fu una figura centrale della rinascita rurale e forestale del secondo dopoguerra. Fu protagonista delle sistemazioni idraulico – forestali, della ricostruzione dei boschi e dei pascoli degradati, dello sviluppo del benessere delle popolazioni montane, con una totale dedizione alla missione istituzionale. Grande organizzatore della macchina amministrativa del Corpo forestale dello Stato per le Marche (fu capo dell’ispettorato regionale dal 1955 al 1973) mosse l’Azienda di Stato Foreste demaniali ad acquisizioni su vasta scala di terreni frazionati e degradati per destinarli all’imboschimento, anche con piante tartufigene micorrizate con l’innovativo sistema che porta il suo nome. Questi territori rappresentano oggi il patrimonio demaniale forestale della Regione Marche ed il cuore del sistema regionale delle aree protette.

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