martedì 21 giugno 2011

Il Museo delle Terre Marchigiane festeggia 10 anni


Decennale apertura Museo delle Terre Marchigiane
San Lorenzo in Campo, 23 giugno 2011

Il 23 giugno 2001 apriva il Museo delle Terre Marchigiane e giovedì in occasione del decennale si festeggerà l’importante ricorrenza con una serata dal titolo “Il senso del magico”.
Il museo è sede della collezione Straccini. Testimonianza fedele della civiltà rurale e cultura artistica marchigiana, costituisce una sorta di ricerca socio-culturale dei luoghi e degli oggetti utilizzati tra la fine dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento. L'allestimento propone le macchine e le piccole utensilerie impiegate dalle genti marchigiane attraverso la ricostruzione di ambienti caratteristici, animati da immagini e suoni. Risultato di un lungo lavoro di ricerca e conservazione, lo spazio è stato concepito come prezioso tentativo di mantenere vivo il ricordo di vecchi mestieri, usanze e abitudini pressoché scomparse, e luogo d'incontro e studio.
“Il museo – spiega Silvano Straccini – nasce dalla passione per le cose del passato che la mia famiglia coltiva da più di un secolo, dalla voglia di raccontare le storie della vita attraverso gli oggetti. Il racconto è la vera missione. Nel pomeriggio del 23 giugno 2001 il museo apriva per la prima volta le porte ai timidi visitatori incuriositi. Ricordo bene l'emozione di tutta la mia famiglia e soprattutto di mio padre artefice e motore di tutto. In questi anni abbiamo promosso tante iniziative attente ai contenuti: conferenze, letture, incontri”.
Un grande lavoro viene portato avanti con le scuole.
“Vengono al museo aderendo a uno dei tanti laboratori, “Canti e danze della tradizione popolare”, “Il bucato, “La saponaria”, “La valigia di Luigia”, che ogni anno vengono proposti. Tutto ciò grazie a persone preparate come Silvia Spuri, Francesca Tonucci, mia sorella Lorena e mia mamma Marilide. E’ doveroso ringraziare per la collaborazione il Comune e Casale Venezia con cui sviluppiamo percorsi integrati museo-fattoria didattica”.
Quali i progetti futuri?
“Riallestire il museo e migliorarne la comunicazione”.
Giovedì per la Notte di San Giovanni, alle 18 sono in programma dei laboratori, quindi una conferenza-incontro con il prof. Tommaso Lucchetti e il prof. Ivo Picchiarelli sul tema della giornata. A seguire una cena ideata e preparata dall'Antica Grotta della Rovere (prenotazioni 339.4106110).

Notte di San Giovanni – Il senso del magico
Il soprannaturale, assieme a tutto ciò che esulava dalla dimensione tangibile e controllabile della terra e delle certezze di chi la lavorava, è sempre stato più che una fonte di richiamo irresistibile un'esigenza reale per trovare certe risposte e certezze che altrimenti difficilmente riuscivano a trovarsi in ciò che l'esperienza razionale e concreta poteva concedere. Soprattutto chi dalla terra ricavava con il lavoro nei campi le risorse per il sostentamento materiale era portato per forza di cose a guardare il cielo, nel senso di capriccio meteorologico di intemperie e siccità, ma anche in quanto luogo impalpabile ed immaginario del destino, dell'incontrollabile, delle volontà altrui, e quindi sede virtuale del sacro, ma al tempo stesso anche dell'irrazionale e del magico.
Nei riti della spiritualità rurale vi era una una data in particolare, che pur avendo una connotazione religiosa sfuggiva completamente dall'alveo disciplinato della liturgi cristiana, per annidarsi invece nelle pieghe insidie dello stregonesco e quindi del pagano. A San Giovanni, solstizio d'estate, più che la devozione per il profeta cugino di Gesù Cristo c'era la ricerca del magico, quanto di più alieno dal culto canonico. Vi erano però anche altri momenti nella realtà contadina dove pratiche oscure in odore di magia ed alchimia si facevano strada nell'animo e nella vita materiale, intrecciati indissolubilmente a credenze, superstizioni, nate e radicate chissà come ma immarcescibili.
Il tradizionale incontro di quest'anno di San Giovanni magico sarà appunto dedicato al senso del magico nella cultura mezzadrile marchigiana, in diversi aspetti ed espressioni, attraverso episodi storici, pratiche di cibo e dispensa, segreti e credenze sulle erbe.
Tommaso Lucchetti

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