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martedì 10 maggio 2011
Oltre 100 camper al raduno dell'amicizia di San Ginesio
Programma del raduno camperisti in collaborazione col Camping Club Civitas di Civitanova Marche.
Vi aspettiamo dal 13 al 15 maggio 2011
15 maggio h.10.30 inaugurazione area sosta camper
Programma
raduno organizzato in collaborazione tra l’Amministrazione Comunale di San Ginesio e il Camping Club Civitas di Civitanova Marche:
Venerdì 13: a partire dalle ore 18:00 arrivo, sistemazione e registrazione equipaggi presso il parcheggio sito nella strada Panoramica (V.le Bramante). Indicazioni in loco.
Sabato14: Mattina: arrivi e registrazione equipaggi. Ore 10:30 inizio visite guidate a cura dell'Associazione Tardizioni Sanginesine
Pranzo libero.
Ore 15:00 circa proseguono visite guidate del centro storico.
Nel pomeriggio, nel centro storico (sotto il poticato del Comune), esposizione e degustazione di prodotti tipici locali “Giro gustando”.
Cena libera .
Ore 21:30 al teatro Leopardi commedia in lingua dal titolo " Un cadavere troppo ingombrante" - Regia di Alba Piatti - spettacolo portato in scena dalla Compagnia Teatrale San Ginesio. Ingresso € 10,00.
Domenica 15
Ore10:30 Inaugurazione area di sosta camper alla presenza delle autorità e istituzioni. Con giornalisti e TV.
Nell’ occasione il Comune di San Ginesio verrà insignito del titolo “COMUNE AMICO DEL TURISMO ITINERANTE” da coordinatori UCA.
Ore 11:30 S. Messa nella collegiata di Santa Maria Assunta
Ore 13:00 pranzo dei partecipanti al raduno preparato dai ristoranti Il Borgo e Terra Nostra.
Ore 17:30 al teatro G. Leopardi spettacolo del S.O.F. in Tour – Sferisterio Opera Festival (ingresso libero )
Vi aspettiamo numerosi!!
Qualche notizia....
San Ginesio, chiamatoil “balcone dei Sibillini”, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano per la qualità turistico-ambientale, è uno dei Borghi più belli d’Italia,ha 3841 abitanti e sorge a 696 metri sul livello del mare.E’ un castello medievale e insieme un orizzonte. Il giallo oro della sua pietra arenaria, che compone le case, le torri, la cinta muraria, i palazzi, è come se traesse il suo senso dall’azzurro dei monti Sibillini, che da sempre ne custodiscono la bellezza. La storia e il destino di questo paese, nato quasi per caso nella parte più alta del colle Esculano a cavallo tra il X e l’XI secolo, sono lì, nell’irrequieto convivere di concretezza e altitudine, ruralità e impegno intellettuale.
San Ginesio è testimonianza vivente di sacro e di profano, di devozione e di teatro, di ortodossia e di eresia, di vocazione aristocratica e di fierezza popolana, di iniziativa e di indolenza. Probabilmente non è un caso che la città sia intitolata al Santo patrono degli attori, appunto san Lucio Ginesio, martire romano, che fu attore, musico e mimo. Al viaggiatore San Ginesio impone fin da subito la sua identità forte, il suo passato di potenza e grandezza. La prima immagine è quella di una porta, Porta Picena, che con il suo arco interrompe il maestoso correre delle mura castellane, ancora imponenti e praticamente integre. Correva l' anno 1308 quando iniziò la costruzione della cinta muraria che avrebbe difeso per secoli San Ginesio dalle mire dei popoli vicini, in particolare del temibile castello di Fermo. E ci vollero 150 anni perché l' opera fosse compiuta: una cinta tutta intorno al castello con otto Porte, di cui quattro (Alvaneto, Ascarana, Offuna e Picena) ancora intatte.
Quell' arco consegna allo sguardo un altro squarcio di storia: l'Ospedale dei pellegrini o di San Paolo (fine XIII secolo), con i suoi due eleganti ordini di archi in pietra, che davano riparo ai pellegrini in cammino verso Roma o Loreto. Risalendo strade e vicoli, verso la piazza centrale, storia e arte si compenetrano. La seconda immagine ha uno sfondo, la facciata della chiesa più importante, la Collegiata (1098), e un primo piano, il profilo della statua di Alberico Gentili (San Ginesio 1552-Londra 1608), grande domus hospitales giurista intellettuale umanista, padre fondatore del diritto internazionale, che respirò queste pietre e questi monti. I colori sono il rosso, di cui si accendono al tramonto le pietre di quella facciata dall' austera base romanica sovrastata da un polittico di pietra (unico esempio di gotico fiorito nelle Marche, plasmato nel 1421 da Enrico Alemanno), e il grigio scuro della statua di Gentili, solitaria e riflessiva.
Muovendo lo sguardo intorno, sullo spazio un tempo occupato dal Palazzo Defensorale, si può scorgere il teatro Giacomo Leopardi. Un gioiello dell'800, che risplende però di una luce risalente a molti secoli prima: nel 1547 un anfiteatro in legno completamente coperto dominava la piazza e richiamava spettatori da molti paesi intorno. Lo stesso San Ginesio, d' altronde, è il patrono dei mimi e degli attori. Proseguendo in altre direzioni, a tutto tondo, si scoprono la Pinacoteca Scipione Gentili, con Simone DE MAGISTRIS, Vincenzo PAGANI, uno “Sposalizio di Santa Caterina” attribuito al GHIRLANDAIO, il Quadro di Sant' Andrea -della Fornarina - (o della battaglia tra Ginesini e Fermani, combattuta il 30 novembre 1377), e poi la chiesa di San Francesco (1050), il luogo storico dei grandi comizi popolari e delle assemblee, con un ciclo di affreschi del '300 di scuola giottesco-riminese. E ancora il complesso dei Ss. Tommaso e Barnaba (1365), direttamente dipendente dal capitolo Vaticano, un tempo appartenente alla confraternita dei Flagellanti o Disciplinati
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