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venerdì 14 gennaio 2011
Urbania, undicesimo anno per il Convegno “I teatri delle diversità” dedicato a Emilio Pozzi
In occasione dell’XI Convegno “I teatri delle diversità” dedicato a Emilio Pozzi, Il 15 e il 16 gennaio ad Urbania si incontreranno docenti, registi, poeti, musicisti, attori e gli operatori che lavorano nel sociale per fare il punto, per scambiarsi idee e informazioni, per gettare le basi di nuovi progetti e iniziative artistiche e sociali
Dopo il successo dell’iniziativa del 2009 quando erano presenti a Cartoceto 20 delle 32 significative esperienze censite dal volume “Recito, dunque so(g)no. Teatro e carcere 2009” a cura di Emilio Pozzi e Vito Minoia, è stato subito chiaro che occorreva approfondire l’argomento e concedere spazio al desiderio, in nuce, di organizzare un Coordinamento Nazionale delle esperienze di Teatro e Carcere.
Tutti invitati, dunque gli operatori ospiti nel 2009 che provenivano da Case Circondariali, Istituti di pena per Minorenni, Case di Reclusione, Ospedali Psichiatrici Giudiziari di Milano, Reggio Emilia, Torino, Pesaro, Padova, Venezia, Bari, Roma, Ferrara, Montelupo Fiorentino, Aversa, Porto Azzurro, Arezzo, Saluzzo, Modena, Napoli, Charleville/Mezieres (Francia). Altre richieste di partecipazione sono pervenute nel frattempo da tutto il territorio nazionale anche grazie ad un incontro preliminare organizzato a Milano il 7 novembre scorso nell’ambito dell’Edge Festival dal Centro Europeo Teatro e Carcere diretto da Donatella Massimilla. A Urbania, tra i numerosi argomenti attinenti il pianeta carcere, per la prima volta si rifletterà sull’ universo penitenziario femminile che il teatro può esaltare nella sua diversità.
Coordinerà la relativa tavola rotonda Laura Mariani, docente di Storia dell’attore al DAMS di Bologna. Intervengono, Donatella Massimilla (CETeC Milano), Alessandra Di Castri (Maniphesta Teatro di Napoli), Vania Pucci (Giallo Mare Minimal Teatro di Empoli), Barbara Attanasio e Silvia Bartoli (Compagnia Lo Spacco, Pesaro).
Nell’ambito del Festival Le visioni del cambiamento organizzato dal Teatro Aenigma, Centro universitario di produzione e ricerca sui rapporti tra teatro e disagio all’Ateneo di Urbino, sarà inoltre possibile assistere ad alcune rappresentazioni teatrali, tutte al Teatro Bramante di Urbania, e partecipare ad un seminario-evento teorico dal titolo Scala e sentiero, cercando il paradiso, dove il poeta e drammaturgo Giuliano Scabia riattraverserà i suoi anni di apprendistato all’Università di Bologna presentando per la prima volta pubblicamente i suoi Quaderni di drammaturgia con la collaborazione di Gianfranco Anzini, documentarista di Rai Educational e Francesca Gasparini. L’evento sarà dedicato alla memoria di Claudio Meldolesi e di Luigi Squarzina del comitato scientifico della rivista e con una particolare dedica al direttore responsabile Emilio Pozzi, tutti recentemente scomparsi.
Alle 10.30 di sabato 15 gennaio nella Sala Volponi del Palazzo Ducale dopo i saluti di rito a cura di Giuseppe Lucarini e Alice Lombardelli rispettivamente Sindaco e Assesore alla Cultura del Comune di Urbania, interverranno Ivana Iacchetti, coordinatrice del settore Spettacolo dell’Assessorato ai Beni e alle Attività Culturali della Regione Marche e Italo Tanoni, Garante Regionale per la tutela dei diritti di detenuti e detenute della Regione Marche. Saranno i colleghi e gli amici a ricordare la figura del Professor Emilio Pozzi giornalista e docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo all’Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, fondatore nel 1996 assieme a Vito Minoia e ad altri docenti, della rivista “I Teatri delle Diversità”, scomparso il 22 aprile 2010 a Milano. Il primo intervento a cura di Gianni Tibaldi, già docente di Psicologia della personalità all’Università di Padova e rappresentante italiano nel gruppo di lavoro “Mentally Hill/ Mental Health” della United Nations Commission for Human Rights, a nome del Comitato Scientifico della rivista “I teatri delle diversità” di cui il Prof. Pozzi era direttore, ripercorrerà in modo appassionato la sua vita e il suo prezioso lavoro di testimone della cultura italiana attraverso il racconto di un’amicizia.
I Professori Paolo Garofalo, Gualtiero De Santi, e Gianfranco de Bosio (Presidente dell’Istituto Internazionale per l’Opera e Poesia dell’UNESCO), si uniranno nel ricordare la sua figura di intellettuale e di persona affabile e schietta. Sarà anche l’occasione per presentare alle 12.15 il volume numero 97 della Collana dei Quaderni del Consiglio Regionale delle Marche I TEATRI DELLE DIVERSITA’, Atti dai primi dieci convegni svolti a Cartoceto dal 2000 al 2009 a cura di Vito Minoia, con postfazione di Emilio Pozzi che ha intrecciato con il regista di Aenigma ed il suo gruppo, racconta, “speranze, idee, progetti, realtà ... vissuti in appassionanti e appassionati incontri in un piccolo borgo marchigiano”. Valeria Ottolenghi, Vicepresidente dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro parteciperà alla presentazione del Quaderno con un intervento che riprende un’analisi su come i Media trattano il Teatro di impegno civile e sociale, un ‘territorio di margine’, emblema delle nuove frontiere della ricerca della Scena in Italia. La mattinata si chiuderà con il ricordo di un altro studioso milanese scomparso il 2 gennaio scorso, Sisto Dalla Palma, docente di Storia del teatro all’Università Cattolica di Milano e componente del Comitato scientifico della Rivista.
Il secondo importante momento dell’omaggio a Emilio Pozzi è affidato alla moglie Luciana Invernizzi Pozzi e ai suoi collaboratori milanesi Vieri Poggiali, Isacco Locarno, Claudio Facchinelli, attraverso la presentazione del suo ultimo libro Quando non ’erano i gossip, in cui ha cercato di comporre un ritratto di sé.
Come lui stesso dice “ho dunque vuotato i cassetti della memoria, alcuni pieni di polvere” dai quali sono scaturiti i divertenti aneddoti che era solito raccontare e nei quali si intrecciava la sua memoria personale e quella collettiva.
Al suo ricordo contribuiranno gli amici e colleghi universitari di Urbino e Urbania : Gastone Mosci, Loretta del Tutto, Peter Kammerer, Graziella Galvani, Stefano Schiavoni, Nicola De Sanctis, Giorgio Tabanelli, Alessandro Di Caro, Feliciano Paoli, Anna Maria Leonardi, Bernardo Valli, Lella Mazzoli per il Dipartimento universitario di Scienze della Comunicazione.
All’interno del Festival “Le visioni del cambiamento” alle ore 18.00 al teatro Bramante, l’omaggio del Maestro Luciano Sampaoli che con la Lulù Company presenta la suite teatrale Donne in catene. Lo spettacolo che affronta un tema di scottante e di durevole attualità, quello della violenza sulle donne, è composto da frammenti di monologhi teatrali tra quelli più intensi che siano stati scritti sul tema e che l’artista ha voluto riunire creando una testimonianza potente che arriva al pubblico fulminea e lacerante.
Con un ritmo sostenuto, alleggerito soltanto da alcuni intervalli musicali, si delinea l’impianto drammaturgico, caratterizzato da momenti di feroce brutalità, raccontata e fatta rivivere con grande intensità dall’attrice Lucia Pagliardini, unica interprete in scena, accompagnata al pianoforte dal pianista Alex Ugolini.
Alle ore 16.30 presso la sala Paolo Volponi si riuniranno diverse compagnie teatrali accomunate da una caratteristica, quella di svolgere una parte della loro attività all’interno delle carceri. L’incontro costituisce infatti il momento fondativo di un progetto inedito, nato dal desiderio di condividere le difficoltà, scambiarsi le esperienze, creare obiettivi comuni e tanto altro per realtà separate e disseminate su tutto il territorio italiano, alcune delle quali hanno avuto l’idea di costruire delle relazioni. L’attività del teatro nei luoghi della reclusione esiste da quasi trenta anni in Italia e tutti gli operatori e gli esperti riconoscono la validità e l’efficacia di tali esperienze nel contribuire a risolvere le diverse problematiche relative ai motivi della reclusione e alle sue conseguenze negative. Uno tra questi è stato Claudio Meldolesi , scomparso nel 2009, per anni docente di Drammaturgia al DAMS di Bologna e forte sostenitore del teatro nei luoghi del disagio. Per Meldolesi il Teatro in carcere è simbolo dell’ “Immaginazione contro l’emarginazione”, dove “l’immaginazione induce a valorizzare un meccanismo teatrale dell’interazione sociale, quello di scoprirsi scoprendo gli altri, ancora più importante laddove il comportamento coatto è fondato su obblighi e rimozioni, che inducono a introiettare lo stato di emarginazione”.
L’attuale idea di costituzione del Coordinamento nazionale, si è concretizzata nel 2009, in occasione della Decima edizione del convegno su “I teatri delle diversità” a Cartoceto ed ha avuto operativamente seguito a Milano il 7 novembre 2010 nell’ambito dell’Edge Festival, organizzato dal Centro Europeo Teatro e Carcere. In prospettiva dell’incontro di Urbania l’adesione si è ampliata e molti saranno i rappresentanti delle compagnie che interverranno; altri hanno dichiarato di essere interessati al progetto: 42 le compagnie in tutto.
Alle 14.30, sempre del 15 gennaio, è la volta della tavola rotonda intitolata Il Teatro negli Istituti di pena femminili coordinata da Laura Mariani, docente di Storia dell’attore al DAMS di Bologna. Il dibattito si presenta interessante e senz’altro nuovo, infatti le donne rappresentano una minoranza negli Istituti penitenziari, circa 3000 e costituiscono il 4,35% della popolazione dei reclusi; solo negli ultimi anni l’attenzione si è focalizzata su questa realtà. “La donna detenuta” spiega Vania Pucci della Compagnia Giallo Mare Minimal Teatro di Empoli, che interverrà nel dibattito, “si trova spesso a vivere la detenzione in un contesto maschile, in un’ istituzione fatta da uomini per uomini che non tiene in debita considerazione tutte quelle problematiche peculiari dell'universo femminile, quali, ad esempio, la maternità o la particolarità della insofferenza della donna a dover interrompere o sospendere i legami con la casa e la famiglia. Dunque, nella struttura penitenziaria si accentuano e si aggravano quei fenomeni di emarginazione e discriminazione a cui sono soggette le donne anche nella società esterna”. Interverranno inoltre Giorgia Palombi e Alessandra di Castri del Maniphesta Teatro che opera nel carcere femminile della città di Pozzuoli.
Non mancherà Donatella Massimilla il cui teatro, fondato da donne nel 1989, approda nella sezione femminile di San Vittore fondando il Centro Europeo Teatro e Carcere divenuto poi un riferimento per numerose carceri nazionali ed europee. A chiudere la conversazione saranno Barbara Attanasio e Silvia Bartoli che hanno condiviso alcune esperienze coordinate dal Teatro Aenigma, dirette da Vito Minoia all’interno della Casa Circondariale di Pesaro, partecipando alle produzioni della Compagnia Lo Spacco (ultimo allestimento liberamente ispirato a Lettere dal carcere di Antonio Gramsci). Grazie ad un continuo lavoro e ad un profondo desiderio di ritrovare un senso nella dura realtà vissuta, sono riuscite ad affermare la loro identità di attrici e autrici. Chiude Barbara una sua testimonianza scritta per il volume “Recito dunque so(g)no” (un’indagine condotta da Emilio Pozzi e Vito Minoia) “... il teatro è di per sé un’esperienza importante, lo è ancor di più all’interno del carcere! E’ l’opportunità di essere, sognare, conoscere e conoscersi per ciò che si è e non per ciò che si è fatto! ...Con il teatro ho perso molto ma ho anche ritrovato molto più di quello che avevo perduto...”
Seguirà una proiezione pomeridiana di un brano in video dello spettacolo “Annibale non l’ha mai fatto” ultima produzione di Tam teatrocarcere di Padova di Andrea Pennacchi e Maria Cinzia Zanellato, vicenda del leggendario cartaginese narrata da Farid, migrante algerino, testimone interno della materia umana su cui poggia la Storia.
Alle 22.00, Donatella Massimilla presenta “PRINCESE a San Vittore”, un nuovo capitolo di narrazione teatrale del CETEC che debutterà a san Vittore e all’ Edge Festival 2011. Lo studio, preparato appositamente per l’incontro “Immaginazione contro Emarginazione, è un frammento di un Diario di bordo fatto di memorie del Laboratorio teatrale Alice iniziato nella sezione femminile di San Vittore venti anni fa. Una presenza storica di quel gruppo, Fernanda Poirè, torna “fuor” a raccontare la Mala milanese, l’avventura del teatro in carcere a San Vittore, insieme a compagni di strada e artisti diventati parte della sua bios-grafia. Una storia di Princese, di donne segnate dalla droga, donne immigrate, madri di famiglie mafiose...donne che attraverso il teatro e la musica si ri-conoscono.
Domenica 16 gennaio, alla Sala Volponi, sede di tutti gli altri incontri del giorno, per l’intera mattinata l’attenzione sarà concentrata attorno al poeta e drammaturgo Giuliano Scabia che ripercorrerà gli anni del suo apprendistato all’Università di Bologna raccontando in questo modo anche la storia della cultura degli anni ’70 e le matrici del teatro sociale. Il documentarista Gianfranco Anzini, collaboratore di Scabia, parteciperà alla conduzione dell’evento assieme a Francesca Gasparini del Dams di Bologna.
Nella prima parte del pomeriggio, un momento dedicato al rapporto tra teatro e scuola con presentazione del video Teatri di comunità. Persone culture luoghi e dei libri “Mariano Dolci. Dialogo sul trasferimento del burattino in educazione” (Edizioni Nuove Catarsi, Urbino, 2009) e “Dramatopedia” di Claudio Facchinelli (Edizioni Corsare, Perugia, 2011)
La serata di spettacoli al Teatro Bramante, all’interno del V Festival “Le visioni del cambiamento” abbinato al Convegno, si presenta molto ricca con inizio alle 21.00.
Si tratta di azioni teatrali e testimonianze “Teatri di Resilienza. Rigenerazione culturale e Resistenza per una Decrescita serena” con Compagnia FuorixCaso (Cuneo), Stalker Teatro (Torino), Associazione Extra Vagantis (Imola), Teatro Aenigma (Urbino), Diesis Teatrango (Bucine/Arezzo), Associazione Neon (Catania), tutti promotori e primi sottoscrittori, insieme a Giuliano Scabia, del documento Teatri di Resilienza nel quale si delineano i principi di un nuovo movimento di azione sociale e culturale nei confronti della crisi ambientale e morale che riguarda e lega tra loro tutti gli esseri del pianeta.
Nel corso della serata sarà proiettato in esclusiva per l’iniziativa di Urbania, alla presenza degli autori, il filmato “Serge Latouche un Cavaliere di Pace” videointervista di Francesca Zanini e Nicola Dentamaro. Un’interessante analisi delle drammatiche condizioni attuali della Terra dal punto di vista ambientale ed economico e di un progetto tenace per contrastarle, come spiega il francese professore emerito di Scienze economiche all’Università di Parigi-Sud “il nostro progetto di costruzione di una società della decrescita – dice Latouche- va avanti per ripetere e convincere tutti che si può vivere con meno, che si può vivere con una certa sobrietà materiale ma con un’abbondanza spirituale, intellettuale, estetica e di convivialità, come la intendeva il mio maestro Ivan Illich. Dire “convivialità” è, con un termine moderno, dire ciò che per i greci antichi era il fondamento della città: la “filìa”, e cioè quel sentimento che lega i cittadini tra di loro”. Il movimento dei Teatri di Resilienza si rifà anche a questi valori.
Dopo l’anteprima di sabato 15 alle 21 con la Compagnia aretina Diesis Teatrango con Piero Chierici e Barbara Petrucci che presentano Storie al tramonto, “un incontro tra le ombre della fantasia e i racconti, tra gli occhi di chi parla e di chi ascolta …” esito conclusivo del percorso di formazione teatrale annuale del Laboratorio Permanente di Teatro Sociale, ogni gruppo presenterà una performance in una staffetta composta da interventi verbali, azioni teatrali e video. Aprirà il gruppo ExtraVagantis con Gabbie, performance sul tema dell’identità e della libertà a cui seguirà la video-intervista a Latouche, commentata da Nicola Dentamaro. Dopo l’intervento di Franco Biagioni per la compagnia Fuorixcaso, ancora un video, La Parola Restituita, di Maria Celeste Taliani sullo spettacolo omonimo dedicato a Franco Basaglia il 17 marzo 2009 al Teatro della Fortuna di Fano. Si tratta di una produzione del Teatro Aenigma , in collaborazione la Cooperativa labirinto di Pesaro, l’Associazione Liberamente di Fano e i Servizi di Sollievo nell’ambito della Salute mentale della Provincia di Pesaro e Urbino. L’intervento di Piero Ristagno, poeta e regista dell’Associazione Neon di Catania che sta producendo un’interessante esperimento da dieci anni con l’Associazione Italiana Persone Down, precede il momento conclusivo firmato dalla Compagnia Stalker Teatro di Torino con la performance Tra il viola e l’arancione tratto da “Città dentro- Citta fuori”.
Argomenti delle diverse tavole rotonde che intrecciano il teatro ai luoghi della società saranno, oltre al carcere, quello della scuola sul quale interverranno Loredana Perissinotto, Presidente di AGITA (Associazione per la promozione e la ricerca della cultura teatrale nella scuola e nel sociale) che, insieme a Ivana Conte, Salvatore Guadagnuolo, Guglielmo Pinna, sono i curatori del video Teatri di comunità. Persone culture e luoghi da un progetto del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e l’Unesco. Saranno presentati anche i volumi Mariano Dolci. Dialogo sul trasferimento del burattino in educazione e Dramatopedia di Claudio Facchinelli.
L’intero Convegno, coordinato da Vito Minoia, che insegna teatro di Animazione alla Facoltà di Scienze della formazione dell’Università di Urbino, è dedicato a Emilio Pozzi, docente di Storia del teatro e dello spettacolo all’Università di Urbino. Numerosi i personaggi di spicco della cultura teatrale italiana che si alterneranno nel ricordare la figura del grande giornalista dello spettacolo quale è stato il Professor Pozzi.
Da Gianfranco de Bosio, presidente dell’Istituto Internazionale per l’Opera e la Poesia dell’UNESCO, a Gianni Tibaldi, rappresentante per l’Italia all’ONU del gruppo di lavoro “Mentally Hill / Mental Health” . Dallo scrittore Claudio Facchinelli al giornalista economista Vieri Poggiali, da Paolo Garofano direttore dell’Archivio Pasolini a Casarsa del Friuli a Gualtiero De Santi, professore ordinario di Lettere Comparate a Urbino e a Isacco Locarno, art director della rivista “Teatri delle diversità”.
Molti anche i colleghi dell’Università di Urbino presenti come la Professoressa Lella Mazzoli, direttore del Dipartimento di Scienze della Comunicazione a Urbino e Luciano Sampaoli Compositore e Docente di Storia della musica che si riuniranno intorno alla signora Luciana Invernizzi Pozzi per la presentazione in anteprima del volume postumo “Quando non c’erano i gossip” (Emilio Pozzi, Edizioni Greco& Greco, Milano, 2011) “un libro” come testimonia Vito Minoia suo allievo e amico, “che è un modo di viaggiare con l’autore, nella sua memoria personale e in quella collettiva alla maniera che gli era solita: attraverso una divertente aneddotica. L’intento dichiarato è quello di raccontare tutti quei piccoli fatti raccolti nel corso di un’intera vita e di una carriera perché non vadano perduti... poi il libro è cresciuto fino a diventare quasi un’antologia di storie accadute a persone e personaggi di cui Emilio Pozzi è stato spesso testimone diretto...vi si può leggere anche la storia di cosa volesse dire essere giornalisti negli anni ruggenti di questa professione. Per chi ha avuto la fortuna di incontrare Emilio, il libro rappresenta un modo per prolungare ancora un po’ il piacere della compagnia di un amico che non c’è più”.
In apertura della due giorni, alla presenza del Presidente del Consiglio Regionale Vittoriano Solazzi e della dirigente dell’Assessorato alla Cultura Regionale, Ivana Iachetti, in rappresentanza dell’assessore Pietro Marcolini, sarà presentato il volume I Teatri delle diversità a Cartoceto, Quaderno n. 97 della Collana pubblicata dal Consiglio Regionale delle Marche, a cura di Vito Minoia, postfazione di Emilio Pozzi.
In quel momento darà ricordato anche il Professor Sisto Dalla Palma, docente di Storia del Teatro all’Università Cattolica di Milano, anch’egli componente del Comitato scientifico della Rivista, scomparso il 2 gennaio 2011 a Milano. Si prevedono, inoltre, in apertura dei lavori, i saluti del Vicepresidente della Provincia di Pesaro e Urbino Davide Rossi, della Vicepresidente dell’Associazione Nazionale dei Critici di Teatro Valeria Ottolenghi e di Italo Tanoni, Garante Regionale per la tutela dei diritti di detenuti e detenute. Un caloroso ringraziamento va alla città di Urbania, al sindaco Giuseppe Lucarini e all’assessore alla cultura Alice Lombardelli, per la loro sensibilità e disponibilità nell’ospitare l’iniziativa nella località marchigiana, con la quale il Professor Pozzi aveva avuto modo di attuare significative collaborazioni.
L’evento ha visto la Compartecipazione di: Città di Urbania, Regione Marche – Giunta regionale - Assessorato ai Beni e attività culturali, Ministero dei Beni ed attività culturali – Direzione Generale per lo spettacolo dal vivo, Ministero della Giustizia-Direzione Casa Circondariale di Pesaro, Provincia di Pesaro e Urbino, ERSU di Urbino; il Patrocinio di: Università degli Studi di Urbino “Carlo Bo”, Associazione Nazionale dei Critici di Teatro, Presidenza del Consiglio Regionale delle Marche, Città di Urbino, Comunità Montana dell’Alto e Medio Metauro; si ringraziano per la collaborazione: Edge Festival Milano, Cooperativa Sociale Labirinto Pesaro, Santori Pianoforti Fano, Arti Grafiche Stibu Urbania, Lorisystem Urbino.
Per informazioni sulle modalità di iscrizione al Convegno www.teatroaenigma.it e.mail aenigma@uniurb.it tel./fax 0721 893035. I biglietti per gli spettacoli saranno in vendita al botteghino nelle stesse serate delle rappresentazioni.
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