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lunedì 29 novembre 2010
Urbino, in scena “I promessi sposi alla prova” di Giovanni Testori
Martedì 30 novembre il Teatro Sanzio di Urbino ospita "I promessi sposi alla prova" di Giovanni Testori con Sandro Lombardi, Iaia Forte, Marion D’Amburgo e Massimo Verdastro, secondo appuntamento della stagione Urbinoinscena promossa dagli Assessorati alla Cultura e al Turismo del Comune di Urbino e dall’AMAT, con il contributo della Regione Marche e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali
Ne I promessi sposi alla prova – allestimento diretto da un Maestro della regia come Federico Tiezzi e prodotto dalla Compagnia Sandro Lombardi, dal Teatro Metastasio – Stabile della Toscana e dal Teatro Stabile di Torino – Don Abbondio, Renzo, Lucia, Fra Cristoforo, l’Innominato e Don Rodrigo tornano in teatro attraverso il corpo e la voce dei protagonisti della “prova” in un mescolamento di azioni e di ruoli di grande vivacità teatrale.
Su un palcoscenico di fortuna, è da supporre in qualche quartiere non proprio "bene" di Milano, un Maestro, capocomico all’antica, si affanna a far interpretare ad un gruppo di attori comicamente scalcagnati nientemeno che il capolavoro di Manzoni.
Così iniziano I promessi sposi alla prova, testo con cui nel 1984 Giovanni Testori, dopo le riscritture da Shakespeare e da Sofocle, approda a questo suo inevitabile traguardo. Interesse principale dell'autore è quello di fare del romanzo uno "specchio" in cui riflettere i suoi "anni tribolatissimi" che, a ben vedere, sono anche i nostri. Quante pesti ci affliggono! Quella del degrado dell'ambiente, dell'indurimento dei cuori, dell'omologazione delle coscienze, dell’allontanamento graduale dalla realtà, dell'incapacità di vedere la trasformabilità della società.
Soprattutto la peste della chiusura alla diversità, alla comunicazione, al mondo. Ed è al desiderio di aprire gli occhi sulla realtà (e con lo strumento dell’umorismo manzoniano) che gli interventi testoriani si appigliano per dissezionare i nuclei narrativi originari e ricomporli in parabole insieme sceniche e morali. I promessi sposi di Testori sono "alla prova". In queste due parole sta non solo l'indicazione che il romanzo verrà spinto nel territorio del teatro; ma tutta l'immensa portata dell'intera opera, e forse dell'intera vita, di Testori: la verifica dei propri amori, delle proprie passioni umane e culturali. Su queste premesse si basa il lavoro di Tiezzi: non una spiegazione del romanzo ma, come desiderava Testori, una "lezione e un monito" perché I Promessi Sposi sono "il romanzo della storia, e il popolo incarna questa storia nella libertà più assoluta". In una struttura pirandelliana simile a quella dei Sei personaggi in cerca d'autore, su di un palcoscenico nudo, si svolge la prova di una "commedia da fare" dove ai temi di riflessione sul teatro e sui suoi modi comunicativi, si mescolano i grandi motivi manzoniani della pietà, della grazia, del male e della morte, della Provvidenza e della salvezza. Con questo spettacolo Tiezzi affronta insieme Testori e Manzoni, al fine di dire anche una parola non retorica ma che parta dal basso, dagli umili, dai diseredati, da coloro che identificano la vita con il rispetto del prossimo, del mondo e della storia – una parola relativa al centocinquantesimo anniversario dell‘Unità d'Italia, quella unità che Manzoni contribuì a creare dal punto di vista linguistico-letterario, innestando la tradizione lombarda in quella toscana. Unità della lingua come unità di una nazione: la cultura non è qualcosa di separato dalla storia ma addirittura la determina.
Gli altri attori che completano il cast dello spettacolo sono Francesco Colella, Debora Zuin, Caterina Simonelli e Alessandro Schiavo. La drammaturgia è di Sandro Lombardi e Federico Tiezzi, le scene sono di Pier Paolo Bisleri, i costumi di Giovanna Buzzi e le luci di Gianni Pollini.
Inizio spettacolo ore 21.00. Per informazioni e biglietti (da 10 a 20 euro): botteghino del Teatro 0722 2281, AMAT 071 2072439, www.amat.marche.it.
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