mercoledì 10 luglio 2013

Ville e Castella, al Monastero di Montebello ospite Massimo Cacciari

“Riflessioni aperte su teologia e politica, pensando a Gino Girolomoni e Sergio Quinzio” è questo il titolo dell’incontro che si svolgerà il prossimo 11 luglio presso il Monastero di Montebello a Isola del Piano (PU).
Relatore un personaggio d’eccezione: Massimo Cacciari, filosofo, accademico, politico italiano (ex Sindaco di Venezia), storico amico dei due personaggi a cui questo incontro è dedicato. L’evento si svolge nell’ambito di Ville&Castella, la tradizionale kermesse, giunta quest’anno alla XVII edizione.

Massimo Cacciari, protagonista della conferenza che si svolgerà nella suggestiva cornice del Monastero di Montebello, è infatti legato a Isola del Piano e al Monastero stesso grazie all’esperienza vissuta circa 20 anni fa quando, in occasione di un breve soggiorno, ha avuto modo di conoscere Gino Girolomoni, pioniere del biologico nel nostro Paese oltre che promotore dell’attività di riqualificazione di Isola del Piano, e Sergio Quinzio uno dei più intensi e originali pensatori religiosi dell'Italia del Novecento. Ora torna a Montebello con un misto di gioia e dolore, per ritrovare dei luoghi a lui cari e un passato di entusiastiche discussioni filosofiche e teologiche, ma con la malinconia di non ritrovare più i cari amici protagonisti di quegli incontri.
Alle 20.30 la cena servita dalla locanda Girolomoni.

Immancabile nella programmazione del festival la contaminazione nord-sud, tra Europa, Mediterraneo e Africa, espressa dal linguaggio trasversale delle percussioni perché il battito, il ritmo della danza appartengono a tutti i linguaggi della festa, a tutti i popoli. La serata prosegue infatti con la musica di Fuentes, un gruppo di world-music promosso dalla etichetta Materiali Sonori. BRAHIMA DEMBELE’ (djembé, kora); ETTORE BONAFE’ (percussioni, vibrafono); PAOLO CASU (percussioni); MINO CAVALLO (chitarre); FRANCESCA TARANTO (basso). Diretto da Bonafè e Casu, due fra i più importanti e validi percussionisti “world” italiani. Sul loro cammino incontrano un figlio della grande Africa, Brahima Dembelé, "maestro dei suoni che sanno raccontare".

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